Tacconi ricorda Maradona
La morte di Diego Armando Maradona ha lasciato un solco nell’animo di tutti i tifosi del Napoli ma anche nell’intero mondo del calcio. Tanti uomini di sport hanno ricordato il mito del Pibe de Oro e tra questi anche Stefano Tacconi ha ricordato Maradona.
Uno dei gol più belli Diego Armando Maradona lo ha segnato a Stefano Tacconi: l’estremo difensore ha ricordato il mito di Diego Maradona ai microfoni di calciomercato.com.
“Dopo 35 anni continuo a pensare a quel gol. Però posso dire che quel gol me l’ha fatto Maradona, non Piripicchio. Per me è stato e sarà sempre un onore. Il portiere cerca di prenderla, ma fondamentalmente sta lì per prendere gol”.
Punizione? “Ricordo di aver sfiorato la palla, di averla toccata leggermente. Se l’avessi parata avrei preso un 9 in pagella. Il problema era che dopo quel gol tutti i miei compagni mi guardavano stupiti, pensavano fosse facile parare. “‘Venite in porta voi”, gli dicevo“.
Morte Maradona, malore per Sabella alla notizia
Stefano Tacconi, poi, ha parlato della bontà di Maradona. Paragonandolo a Platini, non ha avuto dubbi sul migliore.
Come si affrontavano i giorni prima di incontrare Maradona? “Io avevo una mia strategia,che però non sempre ha funzionato. Nei giorni precedenti punzecchiavo sempre Maradona sui giornali. I compagni si arrabbiavano con me e quelle frasi mi sono costate sempre tante multe, ma io non ho mai avuto paura di Maradona. Era lui che doveva aver paura di me“.
Come lo descriveresti? “Maradona era capace di fare tutto da solo, non aveva bisogno di nessuno: erano gli altri ad aver bisogno di lui. Platini, invece, aveva bisogno del resto della squadra”.
Qual è il più bel ricordo che hai di Diego? “Nel 1989 organizzai un’amichevole di beneficenza a Terni, Italia-Argentina. La Federazione italiana non diede l’ok per mandare i giocatori della Nazionale e mi ritrovai spiazzato perché era già organizzato tutto ed erano previste 40.000 persone. Maradona decise di venire comunque con i compagni dell’Argentina, pagando di tasca propria il viaggio e le spese per tutta la squadra”.
Aneddoto legato a Maradona? “Quando giocavamo al San Paolo io ero sempre uno dei più fischiati. Appena uscivo dal tunnel dello stadio 60.000 persone mi davano del cornuto. Poi, Maradona mi metteva una mano sulla spalla per far capire ai tifosi che aveva apprezzato il mio coraggio e calava il silenzio totale. Bastava un suo gesto per ammutolire tutti“.
E’ stato il più forte di sempre? “Sicuramente, senza dubbio. Rimarrà per sempre il numero uno della storia“.
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