Dall’Emilia arriva la notizia che di fatto scuote il club emiliano. Dopo la sconfitta nella gara di ieri contro il Torino, Fabio Liverani potrebbe essere esonerato.
Notizie Parma: esonero per Liverani, scelto il sostituto
Fabio Liverani rischia l’esonero dopo la terza sconfitta di fila che apre ufficialmente la crisi in casa Parma.
Come riportato da Ts, infatti, i numeri dei crociati sono pessimi con 11 gol incassati e 3 segnati nelle ultime 5 di campionato; peggior attacco della A. E la classifica piange: -1 dalla zona retrocessione.
Per tale ragione ora la panchina di Fabio Liverani scricchiola sempre di più, il presidente Kyle Krause, dopo il summit di ieri con i vertici del club negli uffici dello stadio Tardini, ha deciso di rincontrare la dirigenza oggi a mente fredda.
Per questo motivo si deduce come in casa Parma siano ore di riflessione e tutto può succedere.
Ultime Parma: quanto arriva l’esonero di Liverani?
A salvare Fabio Liverani dall’esonero è il calendario. Chiaramente con le prossime 2 partite in 4 giorni non vale la pena cambiare anche perchè sono in programma 2 sfide ai limiti dell’impossibile contro Atalanta (fuori) e Lazio (in casa). In bilico anche la posizione del direttore sportivo Marcello Carli.
La società attende il mercato di riparazione, che si preannuncia di fondamentale importanza per cercare di correggere gli errori estivi fatti in estate. Intanto, come sempre accade, cominciano a circolare diversi nomi per la panchina del Parma.
Ultime Parma: il sostituto di Liverani
Per quanto riguarda il sostituto di Fabio Liverani sulla panchina del Parma i nomi ad oggi sono diversi. Si va dal clamoroso ritorno di Roberto D’Aversa, ancora sotto contratto, a Walter Zenga, Leonardo Semplici e Davide Nicola. Allo stato attuale, però, la società non ha ancora preso nessuna decisione e Liverani dovrebbe dirigere il prossimo allenamento in programma a Collecchio.
«E’ un momento complicato ma non rimprovero di non provare a giocare, di non creare qualcosa. Per vincere serve cattiveria e determinazione nell’inventarsi la giocata e non essere troppo scolastici. La squadra gioca, lavora, costruisce ma spesso servirebbe un guizzo per cambiare la partita».
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