Roberto Mancini, ct della Nazionale italiana, ha parlato nel corso di un’intervista concessa alla Gazzetta dello Sport.
Inter-Juve?
«L’Inter è cresciuta negli anni, ha giocatori forti ed è pronta per vincere. La Juve ha la squadra migliore come organico ed ha vintodi 9 scudetti».
Per chi conta di più?
«Per la Juve è quasi decisiva. Non può perdere altri punti, con 3 squadre davanti. Anche se deve giocare un partita in più».
L’Inter ha vinto solo con il Napoli?
«No, l’Inter è forte e ha tanti giocatori di qualità».
Eriksen da play?
«Può fare tutto, con la qualità che ha. Ma Conte lo conosce meglio di me e conosce meglio l’Inter ed in Italia si gioca in modo diverso».
Pirlo?«Sì, mi piace il gioco offensivo che cerca Andrea. Ha avuto qualche problema di continuità, ma è logico: ha cambiato tanto. Gli serve tempo. Precisiamo. Inter e Juve sono le squadre favorite per il titolo sulla carta. Il Milan, per esempio, può anche arrivare in fondo. Ormai bisogna prenderne atto. Non mi aspettavo che facesse questo tipo di campionato».
Non ci vede qualcosa della sua Italia?
«Certo. Qualche giocatore d’esperienza e tanti giovani di qualità. Entusiasmo, empatia contagiosa che somiglia alla nostra».
Calabria ?
«Anche da noi ha fatto bene l’ultima volta. Ha talento, personalità ed è un ragazzo per bene».
Tonali?
«Normale. È molto giovane. E’ arrivato presto in un grande club e ha bisogno di tempo per adattarsi. Un po’ come accaduto a Romagnoli ma l’ho visto in crescita, come anche Romagnoli. Potranno essere utili anche in azzurro».
Barella e Bonucci, azzurri un filo appannati.
«Barella, povero, è dall’inizio della stagione che corre… Ci sta qualche calo. Il discorso vale anche per Bonucci che sta giocando sempre».
Si aspettava più partite da Chiellini?
«Quel che conta è che torni a giocare e stia bene».
Lo esclude?
«No. Lo aspetterò fino all’ultimo. Nel momento in cui può scendere in campo, sai già che ti darà tanto. Non va collaudato lui per i giovani è un riferimento».
Chiesa?
«In un grande club devi dare sempre il massimo, non puoi concederti pause che ti perdonano altrove. Un pareggio non basta. Giochi match internazionali e questo ti migliora sempre, ed impari tante cose».
Tipo?
«Segnare molto e correggere atteggiamenti e reazioni. Da che calcio è calcio, i più bravi prendono calci».
Bernardeschi?
«Con noi ha sempre fatto bene. Ma ha bisogno di giocare di più. Glielo auguro. Come lo auguro a Emerson Palmieri».
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