Matteo Pessina, trequartista dell’Atalanta, ha parlato nel corso di un’intervista concessa alla Gazzetta dello Sport.
Intervista a Pessina: le ultime sull’Atalanta
Campo? “Nel mio ruolo bisogna avere idee e creatività. Si accende una lampadina nella testa e vedi e pensi ad un passaggio per un compagno che prima non c’era. Tra il pensarlo e l’eseguirlo passa un millesimo di secondo. Ho fatto lo scientifico, quindi tanta matematica e geometria: sono materie che possono farti aprire e diventare migliore anche in campo. Ti abituano a imparare più cose velocemente. Oggi assimilo in fretta le cose che mi chiede l’allenatore. Perciò mi piace pensare che i miei studi influiscano sul ruolo, soprattutto, sul mio modo di giocare”.
Pessima parla della sua stagione con l’Atalanta
Concorrenza? “Io, Miranchuk e Malinovskyi siamo molto diversi. La mia qualità migliore è l’adattabilità. Gioco centrocampista ma so stare anche più avanti o più indietro. Sono preciso nei passaggi e so difendere. Miranchuk è brillante, ha un estro fuori dal comune. Ho visto pochi giocatori che giocano in quel modo. Malinovskyi possiede una forza fisica che è incredibile. Ilicic? E’ il più forte che abbia mai visto sa fare tutto con il pallone e non sbaglia mai, ha un’eleganza unica. Giocarci insieme è una fortuna”.
Ultime Atalanta: gli idoli di Pessina
Idoli in campo? “10 anni fa erano Lampard e Gerrard, per personalità e presenza in campo. Io sognavo di giocare come loro, Lampard aveva fantasia, il secondo più ‘capitano’. Il calcio inglese mi affascina, tifo Chelsea e la Premier credo sia il miglior campionato”.
Playstation? “Non ce l’ho, ci giocavo quando ero piccolo. Mi arrabbiavo troppo perdendo e da un giorno all’altro mi sono stufato e ho lasciato perdere”.
Conosco il latino? “Avevo voti bellissimi, mia nonna materna mi dava ripetizioni quasi tutti i pomeriggi. Più di una volta mi faceva fare versioni che poi ho trovato al compito in classe. Il mio motto preferito è proprio una frase latina, Gutta cavat lapidem, la goccia scava la roccia. Io vivo la vita così: anch’io sono uno che piano piano, un giorno e un passo alla volta, senza correre alla fine segue i suoi obiettivi”.