Ha rilasciato un’interessante intervista, Milan Skriniar. Il difensore dell’Inter ha parlato di Scudetto, accendendo l’entusiasmo a Milano, sponda nerazzurra.
Inter, Skriniar e le ambizioni Scudetto: “Mi tatuo l’Inter”
E’ un perno principale della difesa di Antonio Cone, Milan Skriniar si è preso l’Inter. Il difensore slovacco, dopo un inizio un po’ difficile vissuto con il tecnico ex Juve e Chelsea, è riuscito a convincere Antonio Conte ed è ora l’elemento principale della sua difesa a tre. Con Bastoni e De Vrij un trio di difesa pronto a trionfare a fine stagione. E’ questo che vuole Skriniar, che parla delle sue ambizioni con la maglia del club nerazzurro: “Se vinciamo lo Scudetto, me lo tatuo sulla mia pelle. Non al cuore, perché il petto è già coperto. Se dovesse accadere, sarebbe un qualcosa da ricordare, proprio con un tatuaggio. Con lo Zilina, in Slovacchia, ho già vinto un campionato. Ma qui, a questi livelli, sarebbe la primissima volta”.
“Con Conte è un’altra Inter”: parola di Milan Skriniar
Rivela quella che è la nuova Inter, Milan Skriniar. Con Conte è un’altra storia, definisce il club nerazzurro non più ‘pazzo’, il difensore centrale. Lo slovacco ne ha parlato così ai microfoni di Tuttosport: “Questa non è più ‘la Pazza Inter’, è l’Inter di Conte. E’ arrivato e sono cambiate un paio di cose, ora abbiamo più equilibrio, utilizziamo ogni sfida che arriva per imparare quella successiva”.
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PERICOLO JUVE DOPO DISFATTA EUROPEA – “Non sarà un problema. Non è che prima non avessero provato a rincorrerci, lo facevano prima e lo faranno ora. Piuttosto io dico che dobbiamo essere bravi e concentrati per restare in cima. Dipenderà da noi, non dalle altre”.
Inter, Skriniar e il suo addio: le voci sullo scorso anno
L’Inter stava per fare fuori Milan Skriniar dalle proprie idee. Lui ha voluto far chiarezza sulla posizione che ebbe fino alla finale di Europa League, con il Siviglia.
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“Mi dispiaceva aver poco spazio, ma conoscevo anche i miei difetti. Nella difesa a tre sapevo di dover migliorare e sapevo perché non giocavo. Sapevo che non avevo il posto da titolare, non era sicuramente una situazione che mi piaceva, ma ho fatto di tutto per tornare lì al mio posto. Con il duro lavoro si ottengono le cose”.