Subito dopo la rocambolesca partita persa dai suoi ragazzi contro il Torino di Davide Nicola è intervenuto ai microfoni di ‘Sky Sport’ l’allenatore del Sassuolo, Roberto De Zerbi.
Le parole di De Zerbi dopo Torino-Sassuolo
Queste le parole raccolte dalla nostra redazione dell’allenatore del Sassuolo, Roberto De Zerbi, poco dopo la partita persa nei minuti finali dai suoi contro i granata di Nicola: “Cosa è successo negli ultimi minuti finali? Niente, abbiamo una squadra giovane e non capiscono le cose al volo. Dovevamo chiuderla 3-0 e l’abbiamo prima fatta riaprire e poi l’abbiamo persa meritatamente.
Europa? Ripeto, siamo giovani e quindi loro sbagliano più di altri perché non riescono a capire l’importante della gara. Capiranno in panchina e in tribuna la prossima volta, ma non posso permettere questo. Il calcio è al primo posto nella mia vita, devo anche io portare risultati. Per come sono fatto io do l’anima a fare questo sport, siamo fortunati nel farlo, non è scontato. Sono molto arrabbiato.
Il primo cambio è avvenuto perché Defrel e Djurcic li ho visti appannati e ho messo Traorè e Boga per chiuderla e non per gestirla. Loro hanno tentato il tutto per tutto, per questo ho messo Peluso. Ci è andata bene sempre, questa volta no. Abbiamo avuto più di una opportunità per chiudere la partita. Se becchi gol l’incontro viene riaperto.
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Come si lavora in questo problema di scarsa maturità? La maturità viene con l’esperienza e con l’età. Il Sassuolo parte sempre per salvarsi e per mettere in evidenza i giovani che, alcune volte, ci portano grandi risultati però qualcuno prende il Sassuolo come terra di passaggio e quindi c’è il rischio che ogni tanto si antepongano gli interessi personali e che ci sia deconcentrazione e mi fa molto arrabbiare. Ci combatto da tre anni, probabilmente non ci sono riuscito. Non siamo la terra di confine. Il Sassuolo è una società serie composta da giocatori seri. Bisogna farlo tutto nella maniera giusta.
Confronto con i miei giocatori? Di solito dopo le partite non parlo questa volta l’ho fatto. La loro reazione? Non c’era bisogno di dire niente, ho parlato io e bastava”.