Serie A, arbitri nel mirino: spuntano le chat segrete. Il mondo del calcio di nuovo nell’occhio del ciclone a seguito delle rivelazioni di alcuni ex fischietti.
Serie A, arriva la denuncia dell’ex arbitro Minelli
Serie A, scoppia lo scandalo arbitri. Secondo quanto riporta il quotidiano ‘La Repubblica‘, il calcio italiano vive un’altra pagina triste della sua storia, con la Procura di Roma che fa letteralmente tremare il sistema dei fischietti italiani. A denunciare il tutto sono due ex arbitri: Daniele Minelli della sezione di Varese e Niccolò Baroni di Firenze. Sotto la lente di ingrandimento c’è una partita di Serie B dello scorso anno, quella tra lo Spezia ed il Chievo. C’è di tutto: colleghi che accusano altri colleghi, voti del post-partita modificati per aggiustare la graduatoria per stabilire chi viene promosso nella massima serie e chi invece se ne torna a casa. Spuntano anche le chat di un gruppo privato Whatsapp riservato esclusivamente ai direttori di gara.
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Serie A, Minelli e Baroni contro il sistema
Serie A, gli arbitri Minelli e Baroni svelano lo scandalo. Entrambi, il giorno 31 agosto 2020, sono stati dismessi dall’Associazione Italiana Arbitri per “motivazioni tecniche”: in teoria, non avrebbero reso abbastanza da meritarsi la promozione in Serie A. Ma c’è qualcosa che non torna, visto che si sono classificati rispettivamente 23mo e 24mo su una lista di 25. Peccato che il 25°, il sig. Ivan Robilotta, sia stato riconfermato e che il sig. Eugenio Abbattista, che è in B da più di otto stagioni, considerato il massimo, anche lui troverà spazio l’anno prossimo.
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Spezia-Chievo la partita incriminata per lo scandalo arbitri
Serie A, è Spezia-Chievo la gara dello scandalo. Ad arbitrare la gara il sig. Abbattista: risultato finale 3-1 per i liguri che accedono nella massima serie. Il fischietto riceverà il massimo dei voti (8.70 secondo la valutazione dell’osservatore Riccardo Di Fiore), diventando così il terzo migliore arbitro della cadetteria. Grazie a tale riconoscimento, in via eccezionale può continuare ad arbitrare.
Per non mandare a casa Ivan Robilotta invece, la stessa AIA “si appella ad una norma che prevede di salvare le matricole al primo anno anche quando arbitrano male”. Una scelta che fa andare su tutte le furie gli stessi Minelli e Baroni.
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Ma la pubblicazione delle chat rivela un’altra storia: lo stesso Di Fiore comunica che quell’8.70 ad Abbattista non lo ha mai dato. Il voto era inizialmente di poco inferiore, ma qualcuno l’ha modificato, facendo in modo che il fischietto della sezione di Bari continuasse ad arbitrare ancora per un anno sui campi di gioco, percependo uno stipendio di 120mila euro.