Serie A, arbitri nella bufera: la Procura Federale apre un’indagine che li riguarda dopo i recenti scandali.
Serie A, bufera arbitri: il motivo
Serie A, arbitri di nuovo nella bufera: questa volta la ragione sono i rimborsi spese. Nelle ultime settimane sono stati protagonisti di molte vicende, sia per quanto riguarda il terreno di gioco che per alcune notizie su presunti favoritismi per essere promossi nella massima cadetteria.
Secondo quanto riporta l’Ansa, la Procura Federale della Federazione Italiana Giuoco Calcio sta lavorando per assicurarsi di alcune presunte alterazioni che riguardano i rimborsi spese. Questa’indagine è stata aperta più di un mese fa da parte del pubblico ministero federale.
Tra qualche giorno si dovrebbe arrivare alla conclusione di questa vicenda: grazie ad una segnalazione, che è arrivata in primis ai vertici dell’Associazione Italiana Arbitri, la Figc si è messa al lavoro per indagare su delle eventuali irregolarità amministrative nella rendicontazione dei rimborsi di tutti i campionati (dalla Serie A fino ad arrivare alle categorie inferiori).
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Serie A, arbitri nel caos: altro terremoto nel calcio italiano?
Serie A, alterazione dei rimborsi spese per gli arbitri. Almeno per il momento, sul sito ufficiale dell’AIA non è stata comunicata alcuna nota ufficiale. Notizie che invece si stanno diffondendo, pian piano, nel mondo del web. Un altro terremoto nel mondo del calcio italiano sta per verificarsi?
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Serie A, bufera arbitri: le reazioni sui social
Serie A, arbitri e i rimborsi spese alterati. Arrivano le prime reazioni sul mondo dei social. Dal suo profilo ufficiale Twitter arrivano le parole del giornalista Paolo Ziliani: “Quando si dice vedere la pagliuzza (creste fatte dagli arbitri sulle note spese) per non vedere la trave conficcata nell’occhio da più di mezzo secolo (scempi fatti dagli stessi direttori di gara sulle classifiche dei campionati). E’ la Serie A col verme“.
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Luca Marelli, ex arbitro, ha ‘cinguettato’: “La giustizia faccia il suo corso. Nel caso vengano riconosciute delle responsabilità, prendere la porta e togliere il disturbo“.
