E’ iniziata l’avventura di Luciano Spalletti al Napoli. Il tecnico ha presentato la sua avventura in azzurro al Konami Training Center di Castel Volturno. Mercato, campo e obiettivi: Spalletti ha parlato del suo prossimo lavoro.
Napoli, la conferenza di presentazione di Spalletti
Primo giorno da allenatore del Napoli per Luciano Spalletti. Il tecnico toscano, in conferenza stampa, ha parlato degli obiettivi della squadra e della scelta di allenare il club di De Laurnetiis.
Obiettivo? “Il Napoli è una squadra forte. Sono curioso di entrarci dentro il prima possibile per vedere fino in fondo quanto ne è consapevole. Essere forte, se non sai di esserlo non completa il tuo comportamento. Da quando mi hanno detto che sono l’allenatore del Napoli non ho mai levato gli occhi di dosso a questa squadra. E’ una squadra che mi somiglia“.
Cosa l’ha spinta ad accettare il Napoli? “Io sono stato un po’ a casa e non ho fatto altro che stare con la famiglia, guardare le partite e vivere in campagna. Avere dei piedi forti dopo una bella passeggiata in campagna fa bene. Io sono emozionato, è un lavoro che mi piace e che mi crea battiti forti. Stare nello spogliatoio e allenare calciatori mi fa bene. Qui, sono stato contento sin dal primo momento. Ho allenato a Roma, nella città eterna; ho allenato a Sanpietroburgo, nella città degli zar e poi ho allenato a Milano, la città della moda. E ora allenerò il Napoli, siederò sulla panchina dove ha giocato Maradona. Qui completo il mio tour dell’anima. E’ la città dove calcio e miracoli sono la stessa cosa”.
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Napoli, Spalletti: “Insigne? Vorrei continuasse ma…”
Luciano Spalletti, poi, ha parlato anche del mercato del Napoli e del futuro di Insigne.
Tifosi? “Il calcio giocato va accostato ai risultati per essere credibili. Ai tifosi del Napoli quello che gli dai te lo rendono con gli interessi. E’ un progetto importante, quello di allenare il Napoli. Mi piace lo slogan “Sarò con te” che poi è stata la canzone di battaglia di molte partite. E’ un grido di appartenenza, è una mano che ti tende la città. Noi dovremo stringere forte quella mano per provare ad arrivare lontano e per dimostrare di meritare di saper vestire questa maglia. E’ la squadra della città: qui sono quasi tutti tifosi e noi dobbiamo restituire questo amore”.
Quanto è centrale Insigne nella sua idea di calcio? “Secondo me sarebbe meglio parlare prima con lui che con voi del nostro capitano. Però, siccome io di Insigne ne parlo bene, ne posso parlare. Io ho parlato con lui al telefono per fargli i complimenti dopo un gol in Nazionale. Gli ho detto che mi farebbe piacere se lui mi seguisse in questo percorso. Poi ci sono altre situazioni nel calcio e le analizzeremo quando tornerà. Vanno fatti i complimenti a lui e Di Lorenzo per l’Europeo spettacolare. Insigne ha mostrato più volte il suo marchio di fabbrica. Giovanni Di Lorenzo è un calciatore completo, forte fisicamente, si adatta a fare tutto e sempre con tanta qualità.
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Spalletti: “Voglio fare la storia insieme alla squadra”
Cosa chiede Spalletti a Spalletti? “Io ho tutto. La mattina mi sveglio sempre bene, poi dipende da chi incontro (ride, ndr.). Mangio una bistecca al giorno e non ho bisogno della mucca perché la bistecca ce l’ho già. Io so solo che devo fare bene qua per continuare a restare. Qui molti hanno fatto la storia. Io e la mia squadra vogliamo far sì che la gente si ricordi di noi: questo è quello che chiedo a me stesso“.
Serie TV su Totti? “Sono felice di aver dato la possibilità a Totti di fargli fare una fiction. Mi dispiace non abbia avuto tanto successo e varie critiche. Se me l’avessero chiesto, avevo varie scene per completare in maniera brillante la fiction. Ora basta parlare di questo, ci sarà spazio per le cose meno importanti”.
Napoli in Champions League? “Il presidente ha toccato i tasti giusti. E’ chiaro che la prima caratteristica e qualità deve essere quella di avere calciatori forti. Sarà la mia ossessione la Champions League. Napoli è la città con più cittadini in giro per il mondo e già questo è un motivo. Hanno detto che terrei volentieri tutti i calciatori: era un tentativo per fare un complimento a chi ha lavorato alla costruzione del gruppo. Poi sappiamo che il mercato può cambiare tante cose. Il prossimo Napoli sarà differente da quelli precedenti ma vogliamo costruirne un altro forte”.
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Napoli, Spalletti: “Voglio una squadra di scugnizzi sfacciati”
Mercato Napoli? “Io con il presidente ho parlato più volte ma certe cose non si possono raccontare. Dobbiamo lavorare in maniera seria e corretta. Vista la qualità che abbiamo, si va ad occupare tutte le caselle e lo spazio che vuole una partita di calcio”.
Aggettivo per il suo Napoli? “Dobbiamo mettere in campo un calcio che somigli alla città e di cui gli sportivi ne siano orgogliosi. Mi piacerebbe una squadra sfacciata, di scugnizzi che credano nel loro talento”.
Obiettivo vincere l’Europa League? “E’ una competizione a cui tengo molto. Tengo molto alla Coppa Italia e al campionato, così come alle amichevoli e agli allenamenti. Io sono abituato a fare le cose serie, qui non tralasciamo niente. Io rappresento Napoli, non snobberemo mai niente”.
Che ne pensa dei problemi del Napoli? “Il presidente ha ragione a dire che mi ha contattato mesi fa e che gli ho dato disponibilità a partire da luglio. Anche perché Gattuso stava facendo bene e conosco i suoi credo calcistici. Ho visto che allenatore è. Poi non so cosa può essere successo nelle due partite finali. A volte ci sono dei momenti dove si trovano squadre che hanno poco o nulla da dire e che poi fanno grandi partite. Noi dobbiamo pensare a noi e basta”.
Spalletti: “Forse ho chiamato Emerson. Osimhen? Saprà cosa fare”
Emerson? “L’ho allenato ma non è un argomento di cui trattare ora. Non l’ho chiamato, o forse sì…“.
Osimhen? “E’ un attaccante forte che abbiamo come Mertens e Petagna. Serviranno tutti per fare bene e lui saprà bene come comportarsi in campo per diventare determinante. Ora va di moda andare a pressare alto e lui ha gamba per fare tutto quello che gli chiederò”.
Che calcio farà? “Un po’ come quello della Nazionale. Se andiamo a guardare quelli più bravi come Liverpool, Barcellona e City, si vede che tornano a casa e si mettono davanti alla linea difensiva per fare blocco squadra. Alcune volte si fa per tattica, per giocare in campo aperto. Lo fa anche la Nazionale che ha avuto la qualità di sapersi adattare bene con la Spagna e arrivare in finale. E’ chiaro che si dovranno fare tutte queste cose a livello di squadra, uniti. Bisogna essere compatti e aggressivi, bisogna fare metri all’indietro quando si deve difendere. Nessuno spazio può restare vuoto o si dovrà chiedere supporto a qualcuno che poi deve lavorare doppio. Il gol è la cosa più importante, ma anche lavorare sporco lo è“.