L’Europeo è terminato soltanto qualche giorno, e sicuramente la nostra Italia ha regalato a tutti noi una gioia immensa, quella della vittoria finale ai danni dell’Inghilterra padrone di casa. Gli azzurri hanno condotto una competizione esemplare, subendo poco, dominando la maggior parte delle gare, e soprattutto convincendo grazie al gioco. Queste sono le pagelle secondo la nostra redazione:
Italia: le pagelle degli azzurri ad EURO2020
DONNARUMMA: 8,5
Il nostro Gigio è stato premiato come miglior giocatore del torneo, e già questo basterebbe per rendere l’idea di come l’estremo difensore sia ormai pronto ad essere incoronato come il migliore al mondo, o quasi. Donnarumma ha difeso la porta azzurra nel migliore dei modi, oltre che regalare parate fondamentali per le vittorie ai rigori contro Spagna e soprattutto Inghilterra.
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CHIELLINI e BONUCCI: 8
In coppia, come lo sono ormai da una carriera quasi intera, e di come hanno diviso quelle zolle di campo protette come una fortezza medioevale. Sia Chiellini che Bonucci sono stati senza dubbio i migliori centrali di tutto EURO2020, e nonostante l’età avanzata hanno dimostrato all’Europa di come si lavora in fase difensiva, con un’armonia e una sicurezza uniche nel suo genere. Per Leonardo è arrivata la gioia del gol in finale, una rete pesante come un macigno.
DI LORENZO: 7- (Florenzi 6,5)
Prima competizione europea, una carriera “iniziata” soltanto qualche anno fa, e il compito di diventare titolare quasi per caso dopo gli acciacchi di Florenzi. Il terzino del Napoli ha però dimostrato di saper calcare questi palcoscenici, nonostante un’annata non brillantissima con il suo club. In difficoltà contro Doku del Belgio e in finale contro Shaw, per il resto è stata una sicurezza.
Ha giocato poco a causa di qualche acciacco fisico, ma è pur sempre Alessandro Florenzi. Se ti serve uno che “butta il sangue” in campo, allora puoi fidarti di lui, sempre.
SPINAZZOLA 8,5 (Emerson Palmieri 6,5)
Il laterale più performante della competizione, anche con qui pochissimo dubbi, anzi nessuno. Spinazzola ha dominato in lungo e in largo sulla fascia sinistra, riuscendo a mixare alla perfezione velocità, intelligenza e una tecnica individuale pazzesca. Soltanto un infortunio poteva fermarlo, per il resto insieme a Donnarumma il migliore dell’Italia.
Emerson Palmieri è stato chiamato a prendere le redini della sinistra, non era facile visto questo Spinazzola. L’italo-brasiliano però ha fatto bene, e nonostante qualche incertezza con Insigne, ha sicuramente guadagnato la “pagnotta”.
IL CENTROCAMPO
VERRATTI: 7,5
Numeri di passaggi chiave: 14. Nessuno come lui all’Europeo, simobolo di come il professore del PSG si sia preso sulle spalle anche il centrocampo dell’Italia. Verratti ha condotto un grande torneo, ed è riuscito a sposarsi in pieno con l’idea di doppio play voluta da Mancini.
JORGINHO: 8-
Se pensiamo a Jorginho di quest anno, non possiamo che immaginarci l’italo-brasiliano alzare il Pallone d’Oro. Un sogno, una suggestione, ma nemmeno troppo per quello che vinto: Champions League ed Europeo. Il centrocampista del Chelsea è stato il re incontrastato d’Europa, oltre che della nostra nazionale. Personalità da vendere contro la Spagna nel rigore finale, grande spavento per tutti contro l’Inghilterra.
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BARELLA: 7-
Tanta sostanza, tanta qualità, qualche prestazione sottotono. Nicolò Barella non ha fatto bene contro l’Inghilterra in finale, ma per il resto è stato esattamente quello che ci aspettava. Talento puro, giocate da gran campione, e un giocatore che da qui a breve farà ancora parlare tante di sè. Il gol contro il Belgio è stato un’opera d’arte.
L’ATTACCO
INSIGNE: 7,5
Il “tiraggir” ha colpito anche all’Europeo, e come scordarsi il gol da fenomeno contro il Belgio. Il capitano del Napoli, così come ci aspettava finalmente, ha preso in mano la fascia sinistra della nostra nazionale, spesso regalando giocate di altissimo livello. I dialoghi con Spinazzola sono stati la spina nel fianco di tante squadre, terrorizzate dall’imprevidibilità del Magnifico. Fa gruppo come pochi, e un punto fermo per Mancini.
CHIESA: 8
E’ stato il migliore dell’attacco italiano, a mani basse. Federico sta diventando grande, e molto probabilmente lo è già. Dribbling, classe, temperamento e sostanza per quello che è un giocatore di estrama importanza per gli azzurri, soprattutto quando si stava mettendo male contro gli inglesi. Chiesa ha dato tantissimo, e se pensiamo a quanto può dare ancora, c’è da stare tranquilli.
IMMOBILE: 5,5
Il peggiore dell’Italia, e non lo si dice per cattiveria, anzi. Immobile è un grande attaccante, ha segnato tantissimo, ed è certamente uno dei migliori momenti della sua carriera. Eppure da Ciro ci aspettavamo molto di più, sia in termini di reti che in termini di presenza offensiva. Troppe palle perse, qualche movimento sbagliato, e la sensazione di non ancora presente quando servisse.
Pagelle Italia: i principali subentrati
LOCATELLI: 7
Un grande Europeo, una doppietta che sarà ricordata per anni. Manuel Locatelli è stato parte integrante di questa Italia, e sebbene non rientri esattamenti nell’idea di gioco di Mancini, si è saputo ritagliare uno spazio importantissimo. Doti da futuro campione, salto di qualità pronto, e gli occhi addosso di tutta Europa sul mercato. L’ex Milan è sbocciato, ora deve soltanto continuare.
PESSINA: 6,5
Un sogno ad occhi aperti, una chiamata quasi per caso. Abbiamo tutti un pò invidiato ed ammirato Matteo Pessina, il classico ragazzo che ci crede e che finalmente realizza il suo destino. Due gol pesanti, e che il centrocampista dell’Atalanta si merita tutto per quanto fatto quest anno.
BERARDI: 6,5
La fiducia di Mancini, la fiducia dei tifosi italiani. Berardi è stato un altro dei protagonisti silenziosi di questo Europeo, inizialmente partito titolare, dopo “oscurato” dal grande Chiesa. L’attaccante del Sassuolo è stato però molto bravo, spesso creando la giusta superiorità numerica e diverse palle gol. E’ mancata un pò di esperienza in campo internazionale, nulla di più.
BELOTTI: 6+
Pochi minuti, ma sufficienza per Belotti. Il gallo ha avuto poche occasioni per mettersi in mostra, sempre subentrato al posto di Immobile, e quasi mai in situazione “vitali”, se non in finale. Il centravanti del Torino ha provato a farsi valere con le sue classiche giocate, senza mai riuscirsi più di tanto. Per fortuna però, non serviva troppo di più di quanto fatto.
Di: Christian Mattera