Non solo la vittoria di Euro 2020 in questa calda estate, uno dei pilastri della Nazionale di Mancini si è sfogato duramente dopo l’addio al suo club.
Salvatore Sirigu contro il Torino: lo sfogo
Salvatore Sirigu, ex portiere del Torino oggi al Genoa, ha parlato nel corso di un’intervista concessa in tv a margine di un’evento organizzato nel suo paese natale. Il numero uno della Nazionale ha voluto togliersi qualche sassolino dalle scarpe:
“Delle volte le critiche mi hanno fatto male, molto male. Non sempre quello che si è detto su di me al Torino è stato vero, e mi ha ferito, diverse volte queste parole mi hanno dato uno stimolo in più. Ho sbagliato a Torino, non sono un ipocrita. Altre volte però ho sentito cose pessime e fastidiose, io incasso, sto zitto e a me non piace parlare. Ma quando lo faccio sputo veleno. Sono stato un po’ il cane da picchiare perché tanto nessuno poteva obiettare visto che io non sono un tipo da televisione o non uso i social. Forse avrei meritato di essere difeso come uomo, ma nulla”.
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Sirigu ora è del Genoa, ma torna sull’addio al Torino di Cairo
Ma Sirigu, protagonista ad Euro 2020, non ci sta e torna sull’addio al Torino dell’ultimo mese:
“Sono cose che succedono nel calcio. Ero arrivato a Torino per fare bene, poi il ciclo è terminato. Il rimpianto c’è, perché non è facile lasciare una squadra dove hai messo impegno e cuore in campo, ero unito con i miei compagni. Sono quattro anni che giocavo e voglio bene a molti”.
Torino: il motivo dell’addio
Sirigu ha parlato del motivo dell’addio al club granata in questo mercato:
“Io dovevo guardare in faccia la realtà e capire che non mi volevano più in quella squadra. È troppo facile dire che un giocatore voleva andare via, niente hanno fatto per me. Non solo nel mese di giugno, ma anche prima. Io sono una persona di valori e alla quale non piacciono alcune mancanze”.
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