Il dramma del giovane calciatore 19enne è stato comunicato dalle autorità del suo paese: una situazione disperata, dalla quale il ragazzo cercava di scappare come tanti suoi coetanei, con il sogno del pallone nel cuore.
Non solo l’Afghanistan, l’intero mondo del calcio è in lutto
A riferire le ultime dall’Afghanistan è Skytg24. L’emittente ha riferito della tragica storia di Zaki Anwari, calciatore 19enne della Nazionale giovanile del Paese. La sua morte è stata confermata dal Direttorato generale dell’Educazione Fisica e dello Sport afghano.
Il ragazzo aveva provato ad attaccarsi ad un velivolo dell’Air Force One, ma è precipitato nel vuoto. Sullo stesso aereo sono stati ritrovati altri cadaveri, nel comparto contenente i carelli d’atterraggio.
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Zaki Anwari è caduto da un Boeing C-17 dell’USAF: era uno delle migliaia di afgani che si sono riversati all’aeroporto internazionale di Hamid Karzai lunedì, il giorno dopo che i talebani hanno preso la capitale afghana, sperando di salire su un aereo fuori dal paese. Era in partenza da Kabul.
Afghanistan, la situazione è drammatica
Centinaia di afgani sono stati visti affollarsi sul jet dell’aeronautica statunitense mentre decollava dalla pista. Alcuni sono riusciti ad aggrapparsi alle ruote del volo o a sedersi sulle ali, solo per cadere dal cielo verso la morte.
Sono emersi nuovi video dall’aeroporto di Kabul che mostrano donne che chiedono aiuto fuori dai cancelli e dal filo spinato, implorando le truppe di lasciarle entrare. Nel video, si sentono le donne dire: “Aiutateci, i talebani stanno arrivando“.
La fuga degli italiani dall’Afghanistan
Anche la rappresentanza diplomatica italiana sta abbandonando l’Afghanistan, assieme a una ventina di locali. Si tratta di personale della diplomazia e una ventina di ex collaboratori afghani del contingente italiano, come aveva annunciato il ministro Guerini.
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Nei prossimi giorni altri voli riporteranno in Italia i connazionali rimasti nel Paese e gli altri afghani da accogliere. All’aeroporto di Kabul un team della Difesa si sta occupando degli imbarchi. Anche queste tratte non sono semplici e vedono tanti sulle piste accalcarsi per scappare dal paese asiatico. In molti temono la rappresaglia talebana contro chi ha lavorato in questi anni per il governo di Ghani o per gli occidentali.