Le parole del trequartista faranno scalpore: Maldini deve fare i conti con una situazione di mercato molto delicata, pronta ad esplodere.
Milan, le parole del campione denotano insofferenza
Cosa succede a quello che fino a pochi anni fa era uno dei talenti più fulgidi del calcio mondiale? L’addio del suo mentore Ancelotti evidentemente ha portato più conseguenze del previsto e così le parole di James Rodriguez sono molto interessanti per il board del Milan. Il classe ’91 non sa nemmeno contro chi dovrà giocare la prossima partita e l’ha affermato candidamente su Twitch. Durante una live si è infatti sentito dire al giocatore: “Davvero non so contro chi giochiamo domenica, anzi ditemelo se lo sapete voi…“.
Un episodio questo che mostra sicuramente poco attaccamento alla maglia dei Toffees e che accende le speranze del Milan verso che quello che sarebbe un colpo molto spettacolare. Ricordiamo che nel recente passato, anche Juventus e Napoli hanno provato ad ingaggiare il calciatore.
Tutte le news sul calciomercato italiano e e non solo: CLICCA QUI!
Milan, anche Benitez freddo con James
A rinforzare la speranza del Milan di arrivare a James Rodriguez ci ha pensato anche Rafa Benitez, attuale tecnico dell’Everton. Oggi in conferenza stampa il mister, parlando del colombiano, ha raccontato come non sia al meglio e che da qui al 31 agosto può succedere di tutto. Ovviamente finché sarà a Liverpool farà parte del gruppo, ma con queste premesse è complicato pensare ad un futuro ancora insieme a lungo.
POTRESTI LEGGERE ANCHE >>> Milan, è fatta: visite mediche ok
POTRESTI LEGGERE ANCHE >>> L’annuncio del mister fa sognare i tifosi rossoneri
Milan, quanto costa James Rodriguez?
Rispetto a 12 mesi, il prezzo di James Rodriguez si è più che dimezzato e questo non può che far piacere al Milan. Ad oggi infatti, con 10 milioni di euro si può tranquillamente strapparlo all’Everton: anzi, forse c’è spazio per un ulteriore sconto.
Più che altro preoccupa il salario annuo del calciatore, che ad oggi percepisce la cifra di 6,5 milioni ogni 12 mesi. Un’enormità per le casse del club rossonero, che ha visto partire già Donnarumma e Calhanoglu proprio a causa dell’obbligatorietà del taglio agli stipendi.