La nuova stagione è iniziata da pochissimo, e intanto già dopo le prime due gare di campionato si sono notati alcuni aspetti positivi ed altri negativi di tutte le squadre. Occhi puntati in particolare sulla Juventus, la quale ha iniziato con un pareggio e una sconfitta, raccimolando una prestazione in chiaroscuro contro l’Udinese, e una brutta contro l’Empoli in casa. Bianconeri che hanno cambiato varie cose, tra cui l’allenatore: ma siamo sicuri che Massimiliano Allegri fosse quello giusto?
Massimiliano Allegri è tornato alla Juventus questa estate, dopo diversi anni, e soprattutto con tanta voglia di ripartire alla grande dopo una scorsa annata piuttosto negativa. Il tecnico livornese è arrivato con tante aspettative, ma non si può certo dire che queste prime due uscite in campionato siano state all’altezza. La squadra ha presentato subito diverse lacune in quanto ad identità, cosa che invece era un punto di forza nella prima Juve di Allegri. Vecchia guardia in difesa sparita, qualche scelta tattica di dubbia valenza (Danilo mediano, McKennie esterno), e la sensazione che l’intero progetto sia quello di ripercorrere le orme di qualche anno fa. Eppure tutto questo difficilmente potrà funzionare, specialmente visto il livello delle altre pretendenti (superiore rispetto alle scorse stagioni), e con una rosa molto differente senza dei veri interpreti in qualche ruolo. In più c’è ancora dubbio sul modulo, considerando l’addio di Ronaldo, e la diversa varietà di esterni. Serviva un cambio totale, Allegri ha soltanto creato hype e rimesso in testa dei tifosi i vecchi fasti di gloria.
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La Juventus di Allegri ha già sbagliato due volte, e si sa che alla Juventus non è concesso un errore, figuriamoci più di qualcuno. Una squadra vincente va costruita partita dopo partita, e il tecnico toscano probabilmente non era l’uomo giusto da subentrare a Pirlo. Ma chi sarebbe dovuto arrivare al suo posto? E se ci fosse stato un ritorno di Antonio Conte? Strano a dirsi, ma l’ex bianconero sarebbe potuto essere un ottimo compromesso tra conoscenza dell’ambiente, e impatto in termini tattici. Conte è un motivatore, e in queste prime due partite c’è stata la sensazione di come la Vecchia Signora non fosse più rampante e ben definita mentalmente. Il processo di “restauro” fatto all’Inter si sarebbe potuto ripetere, ma in fondo il rapporto tra Conte e Agnelli non è più tanto idilliaco come un tempo.
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L’altra scelta sarebbe potuta ricadere su Galtier, ex Lille e adesso in forza sulla panchina del Nizza. Sebbene il curriculum non fosse così glorioso come per altri tecnici, le doti dell’allenatore si sono fatte vedere in tante occasioni. Il francese sa far giocare bene le sue squadre, e in più ha una speciale dote che forse manca a questa Juve: far crescere i giovani. Tanti talenti sono passati sotto il suo “comando”, con Chiesa, Kulusevski, McKennie, Locatelli ed altri che ne sarebbero potuti uscire più maturati e con più certezze.
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