Prosegue la strana vicenda che vede il calcio inglese isolarsi in maniera preoccupante rispetto al resto del mondo a causa di vicissitudini fondamentalmente politiche: così Juventus, Milan e Napoli rischiano di non poter giocare in Inghilterra senza i rispettivi campioni.
Il Regno Unito non fa sconti: trasferte vietate
La vicenda è presto descritta: in questo momento, il Regno Unito fa storia a sé in maniera ancor più marcata rispetto alla sua storia quasi millenaria. L’ultimo capitolo riguarda il mondo del calcio, con il governo di Boris Johnson che, pur di mantenere alcune regole rigide, impedirà a determinati calciatori di viaggiare verso l’Inghilterra. Così Napoli, Juventus e Milan, che affronteranno squadra d’Oltremanica, potrebbero farlo senza alcuni calciatori chiave.
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Non c’è traccia della deroga che il presidente della FIFA ha chiesto a Downing Street: per il momento alcuni giocatori dovranno restare al palo. E parliamo ad esempio di Cuadrado, Ospina, Koulibaly, Kessie: gente che può fare la differenza. Anche l’Atalanta, che nel proprio girone di Champions ha il Liverpool, sarà costretta a viaggiare con un organico decimato.
Anche la FIFA è in lotta contro l’Inghilterra
Altro risvolto della medaglia è la battaglia tra Inghilterra e FIFA. Al contrario di quanto fatto dai club italiani, quelli inglesi non hanno lasciato partire i propri campioni. Così il massimo organo mondiale ha inibito a tali calciatori di scendere in campo coi rispettivi club nella prossima giornata di campionato: in teoria schierarli potrebbe portare la sconfitta a tavolino.
E invece anche le altre società inglesi che non hanno Nazionali hanno deciso di fare fronte comune e non approfittare di tale vantaggio. Hanno deciso che si giocherà, in barba a qualsiasi divieto.
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La questione inglese è una conseguenza della guerra politica, anche nel calcio
Come analizza il sito il Napolista, ad oggi l’Inghilterra si trova a fare da sponda tra UEFA e FIFA, ormai non più alleate come un tempo. Durante il lockdown il governo inglese ha ricevuto grande sostegno dall’UEFA, ricambiando con il supporto contro l’ipotesi Superlega. Un argomento sul quale la FIFA invece si era dimostrata pronta ad ascoltare.