Ormai è diventata un’abitudine. Dopo Roma, Fiorentina e Spezia un altro club italiano viene ceduto agli americani.
Genoa: Preziosi sulla cessione del club
Enrico Preziosi, ormai ex presidente del Genoa, ha parlato degli studi di Telenord dopo aver ceduto il club al fondo 777 Partners la società. Il closing è arrivato ieri. L’ex numero uno del club ha spiegato le ragioni che lo hanno portato, dopo diversi anni di Serie A, a vendere la squadra.
“Questi americani sono fortissimi, forse se la giocano con il presidente della Fiorentina Commisso, anzi probabilmente hanno maggiore disponibilità economica”.
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Preziosi spera di vedere un Genoa ai vertici
Preziosi ha parlato degli investimenti che verranno fatto sul Genoa:
“Di sicuro hanno le carte in regola per fare bene. Dal 2016, da quando ho deciso di cedere, si sono presentati molti acquirenti ma alla fine ho sempre tenuto, potrei scrivere un libro. Non ero più tranquillo e infatti gli errori si sono visti. Quando continui ma hai l’obiettivo di cedere non lavori bene. Non ho venduto per soldi, ho cercato si dare la mia società a chi potesse dare una mano e garantire un buon futuro al Genoa. La contestazione? L’ho sempre accettata, tranne quella brutta frase nei confronti di mia figlia. Penso che a quella persona che ha scritto lo striscione non potrei perdonarla. Anzi la maledico e spero di incontrarla. Preziosi vattene, ci sta, forse da tifoso potrei capire e dire una cosa del genere”.
Genoa: Preziosi torna sui suoi anni al Genoa
Preziosi ha ricordato i suoi anni al Genoa e gli investimenti fatti per tenere la squadra in Serie A e provare a portarlo in Europa:
“Nessun problema, la contestazione è frutto di risultati che non sono arrivati. Fino al 2011 ho messo soldi nel Genoa, poi non ho più avuto modo di investire e non potevo mettere ancora solid. Al Signorini sono stati fatti investimenti importanti”.
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