Plusvalenze Juventus, Cobolli Gigli asfalta Agnelli: “È una malattia”

Il caso plusvalenze tiene banco in casa Juventus come in altri club di Serie A: l’esperienza di Cobolli Gigli emerge nella stoccata ad Agnelli.

Juventus, Cobolli Gigli contro Agnelli

La Juve si trova invischiata in una questione giudiziaria che muove i primi passi a partire da alcune operazione di mercato. A tal proposito, l’ex presidente bianconero, Giovanni Cobolli Gigli ha lanciato un messaggio indiretto ad Andrea Agnelli, attuale numero 1 della Juventus: “Non c’erano gli Agnelli o gli Elkann quando io ero nel club e dovevamo risalire dalla Serie B, con punti di penalizzazione. Abbiamo dovuto vendere grandi campioni e non potevamo fare plusvalenze. Anzi, nel nostro caso abbiamo dovuto vendere ad un valore inferiore“.

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La pratica di realizzare plusvalenze a ripetizione non è la cura giusta per il calcio. Prendete l’Atalanta che gioca anche bene. Anche il Napoli è attento ai bilanci e vanta una qualità della rosa accettabile. Dietro la Juventus ci sono azionisti che possono sottoscrivere aumenti di capitale importanti. Prima di 300 e ora di recente quello che sta passando in questi giorni di 400 milioni“.

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Ci siamo dovuti risolvere noi i problemi dopo Calciopoli e non avevamo alle nostre spalle la famiglia Agnelli. Ero solo quando ci fu la marcia dei tifosi verso la sede a Torino“.

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Juventus, le ultime sull’inchiesta plusvalenze

Ieri pomeriggio è stato ascoltato Arrivabene in quella che è ormai conosciuta come l’inchiesta Prisma sulle plusvalenze della Juventus. Poi toccherà a Paolo Morganti, segreatario del club, Giovanni Manna (responsabile dell’Under 23, vero fulcro della vicenda) e probabilmente anche l’avvocato Cesare Gabasio, che risponde direttamente ad Andrea Agnelli e cura da anni gli interessi della società.

Juventus Agnelli
Juventus Agnelli (LaPresse)

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Non risultano convocati per il momento Agnelli, Paratici e Nedved. Per i primi due l’avvocato difensore sarà lo stesso, Davide Sangiorgio. Si punta a chiudere tutto nel minor tempo possibile: 15 giorni per finire gli interrogatori, e 1 mese per l’intera fase istruttoria.

 

 

 

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