Sassuolo-Verona si traduce in una bellissima sfida, ricca di gol, occasioni e grande gioco. Tra Dionisi e Tudor la spunta quest’ultimo ma entrambi gli allenatori possono essere soddisfatti del gioco prodotto dalle rispettive compagini.
Verona, Tudor sicuro dei suoi: “Siamo fortissimi”
Al termine di Sassuolo-Verona, Igor Tudor ha analizzato la vittoria dei suoi. Ecco le parole del tecnico gialloblù ai microfoni di DAZN.
“Non è una vittoria per l’Europa ma per la salvezza. Non ci interessa altro, è un altro mattone per raggiungere 38-39 punti. Poi una volta arrivati a quel punto possiamo iniziare a pensare ad altro. I ragazzi sono stati bravissimi, hanno fatto una bellissima partita”.
Vittoria con tante assenze? “La società ha gestito la situazione di Covid-19 in modo esemplare. Noi abbiamo fatto 4 gol oggi ma potevamo farne 7-8, poi capita anche che il calcio non ti premia com’è successo contro la Salernitana. Oggi, invece, il calcio è stato giusto e ci ha dato i 3 punti”.
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Tudor a DAZN: “Noi siamo questi, giocheremo sempre così”
Cambiare modulo e atteggiamento? “Facendo questo tipo di calcio si fa fatica a cambiare a gara in corso. Andiamo uomo su uomo in continuazione, dobbiamo sempre andare al 100% e non possiamo permetterci di andre al 90%. Dobbiamo lavorare sulla compattezza e sulla pressione di squadra. Io voglio che si giochi sempre allo stesso modo, qualunque sia il risultato”.
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Tudor: “Meglio vincere 3-2 che 1-0”
Infine, Igor Tudor, ha parlato della condizione di Antonin Barak e dell’importanza del trequartista ceco nel suo gioco. Il tecnico è entusiasta del lavoro dei suoi giocatori e della sua filosofia di gioco.
Mentalità? “Abbiamo fatto tanti gol perchè abbiamo giocatori forti. Poi io indico la strada che devono intraprendere e loro si mettono lì a segnare. Il calcio deve andare in questa direzione qua: meglio vincere 3-2 che 1-0. Bisogna andare avanti in questo modo”.
Barak? “L’ho abbracciato come fossi suo padre perché c’è stata una condivisione d’amore. Ha giocato benissimo e a fine partita era giusto andarmi a complimentare con lui“.
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