Il pomeriggio degli amanti del cinema e del calcio è stato sconvolto dalla notizia della morte del famoso presidente.
Lutto per il mondo del cinema e del calcio: addio a Camillo Milli
Capita raramente che una figura possa riunire gli appassionati di arte e sport. Il cinema ed il calcio invece, con i rispettivi aficionados, piangono la morte di Camillo Milli. Il commendator Borlotti del film “L’allenatore nel pallone” con Lino Banfi, è venuto oggi a mancare all’età di 92 anni.
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Nato a Milano, aveva preso parte a numerose pellicole. Da “Ragazze di oggi” del 1955, fino a “Si accettano miracoli” nel 2015. Nel mezzo, tante pellicole cult: “Fantozzi contro tutti“, “Il marchese del Grillo“, “Sogni mostruosamente proibiti“, “Rimini Rimini“, “Fantozzi subisce ancora“, “In nome del popolo sovrano“, “Habemus Papam“.
Camillo Milli era malato da tempo. Oggi si è spento, a pochi giorni dalla morte della moglie. E sono in tanti nel mondo del cinema, ma anche fra i fan, a stringersi attorno alla loro famiglia.
Muore Milli, il presidente della Longobarda nell’Allenatore nel pallone
Magari qualcuno non ricordava nemmeno che il presidente della Longobarda fosse Camillo Milli, ma il suo scambio di battute, anzi i vari scambi di battute con Lino Banfi sono entrate nella storia. “Lei è un disoccupato, lo sa?”, con relativa risposta “E lei è un cornuto, lo sa?” è una scena che ha fatto ridere milioni di italiani.
Le frasi celebri di Camillo Milli nell’Allenatore nel Pallone
Per non parlare del celebre (e solo presunto) affare Maradona-Longobarda: ” Ma lo sa che noi attraverso le cessioni di Falchetti e Mengoni riusciamo ad avere la metà di Giordano? Da girare all’Udinese per un quarto di Zico e tre quarti di Edinho. Sono riuscito ad avere così i tre quarti di Gentile e i sette ottavi di Collovati, più la metà di Mike Bongiorno”.
“E sì, perché nell’affare è rientrato anche Silvio Berlusconi. In conclusione, noi abbiamo ottenuto la comproprietà di Maradona. Tra 3 anni. Ma Falchetti e Mengoni glieli diamo subito. Canà nella vita bisogna saper rischiare”.