Il mondo della pirateria è messo sempre più alle strette dalla Guardia di Finanza in vista del futuro. Continuano gli attacchi alla pirateria che sta perdendo sempre più pezzi dopo gli ultimi controlli.
Iptv pirata, utenti scoperti dalla Guardia di Finanza
Una vera e propria trappola della Guardia di Finanza per scoprire gli utenti di IPTV pirata che ora sono finiti nei guai e vanno incontro ad una condanna senza precedenti. Nell’ultima partita di Serie A e in occasione della finale di Conference League, in molti hanno provato a collegarsi a siti pirata riuscendoci anche. Questo però ha portato ad una brutta sorpresa. Perché è la Guardia di Finanza che ha fatto cadere utenti e consumatori di Iptv in una trappola per beccarli e condannarli. Si tratta di Stream Creed, un sito pirata del 2019 (Xtream Codes) che però fu poi chiuso e ora riportato in vita dalla Guardia di Finanza per smascherare gli utenti. Si tratta di una rete ufficiale che comprendeva 500 siti web e 40 canali Telegram (tutti sequestrati).
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Iptv: condanna per utenti e consumatori
In arrivo una condanna pesantissima per gli utenti scoperti dalla Guardia di Finanza a guardare Iptv pirata. Come riportato dal Corriere della Sera, infatti, gli utenti che hanno provato a iscriversi e collegarsi al sito pirata ‘finto’ rischiano maxi multe da 2.500 a 25mila euro e dai sei ai tre anni di reclusione. La Guardia di Finanza sta sconfiggendo così l’illegalità del mondo del calcio e dello sport in generale, con esso quindi anche l’IPTV.
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Stream Creed: cos’è?
Si tratta di un ex sito pirata che è stato riportato in vita sotto nuovo nome e gestione. Perché è la Guardia di Finanza che ha tenuto tutto nelle sue mani. Un vero e proprio picco di connessioni alle piattaforme illegali di Stream Creed con la Guardia di Finanza che ha tirato la trappola in mare per gli utenti dell’iptv illegale. Un’operazione perfetta portata avanti in queste settimane per smascherare i tantissimi utenti che approfittano della pirateria per mettere il mondo del calcio nei guai a livello economico. I militari del nucleo speciale Tutela privacy e frodi tecnologiche si sono sostituiti ai pirati per smascherare tutti gli utenti che si collegassero alla piattaforma.
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