Qual è il futuro della Serie A? La crisi che ha colpito il calcio italiano ed europeo si è fatta sentire tanto anche per il calcio italiano che, intanto, sta accogliendo investitori stranieri che siano in grado di tenere vivo il nostro calcio e le società italiane.
Crisi Serie A: fallimento del calcio, parla Marotta
La Serie A sta vivendo un periodo di profonda crisi economica. Il calcio italiano non è più florido come un tempo e le stesse società sono spesso costrette a cedere i propri migliori calciatori per tenere saldi i conti a bilancio.
L’amministratore delegato dell’Inter Giuseppe Marotta, intervenuto durante l’inaugurazione della fase finale della sessione estiva del Calciomercato all’Excelsior Hotel Gallia a Milano, ha parlato delle difficoltà della Serie A.
“Il calcio italiano era ed è tutt’ora in grandissima contrazione finanziaria. Poco fa abbiamo descritto come il modello di riferimento di questi ultimi 40-50 anni era un modello di mecenatismo puro, dove il grande imprenditore locale, come le famiglie Moratti e Berlusconi, ha preso in mano le redini di un grande club. Oggi i grandissimi club sono in mano a proprietà straniere, e meno male che sono arrivate, perchè altrimenti il nostro calcio probabilmente sarebbe stato ancor più in difficoltà”.
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Serie A, Marotta: “Proprietà straniere una salvezza”
Negli ultimi anni, la Serie A ha aperto le porte a tantissimi proprietari stranieri che hanno deciso di investire nel nostro calcio. E Beppe Marotta ha accolto questa opportunità come una manna dal cielo, per salvare la Serie A e il movimento calcistico italiano.
Cosa hanno portato le proprietà straniere? “Sicuramente un modello nuovo di business, diciamo “americano”. Hanno portato una mentalità diversa, dove l’aspetto finanziario, economico e della sostenibilità recita un ruolo molto importante. Prendo atto di questo e dico meno male che queste proprietà sono arrivate”.
Cosa è cambiato? “Logisticamente organizziamo questo finale di calciomercato in una location bellissima e spero possano esserci colpi importanti, anche se oggi siamo a un livello un po’ più basso rispetto ai top campionati e deve esserci sempre più attenzione alle questioni finanziarie. Non a caso, c’è sempre più spazio anche per le proprietà straniere. Speriamo di ricollocarci presto per riprendere quel cammino che nel 2000 ci vedeva al vertice e ci diede grandi soddisfazioni”.
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Riforma Serie A e mercato anticipato, Marotta: “Forte disagio”
Anticipare il mercato invernale durante il Mondiale? “Il contesto temporale è diverso dagli scorsi anni. Si ritrova per esempio che alla sosta per il Mondiale praticamene metà stagione te la sei giocata. Vero che in quel momento puoi cambiare le strategie, chiaro che quello che è l’aspetto del player trading ne dovrebbe subire una logica conseguenza. Come ben sapete facciamo parte di un contesto organizzativo Uefa e ci sono tante leghe condizionate a questo sistema di calciomercato”.
Mercato aperto a campionato iniziato? “Ci troviamo alla quarta giornata di campionato e abbiamo ancora qualche giorno di calciomercato, questo significa che in tutti i club ci sono tensioni, situazioni che devono essere definite con giocatori che magari protestano per le tribune. È un forte disagio e lo sarà anche a novembre con 2 mesi di parziale inattività”.
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