Finisce 1-2 l’ultima sfida dell’ottavo turno di Serie A, tra Verona e Udinese. I padroni restano a quota 5 punti, al terzultimo posto e non si staccano di troppo dalla Cremonese; per i bianconeri, invece, tre punti fondamentali per restare al terzo posto.
Al termine di Verona-Udinese, Andrea Sottil ha analizzato la vittoria maturata al Bentegodi. Dopo due sconfitte consecutive, i gialloblù si fermano un’altra volta e non smuovono la classifica, mentre l’Udinese acciuffa il bottino pieno e arriva addirittura a 6 vittorie consecutive. Ecco le parole del tecnico ai microfoni di DAZN.
Come fa a cambiare le partite sempre con gli uomini dalla panchina? “La fortuna di avere una rosa molto competitiva, che mi permette di scegliere chi inizia la gara e come effettuare i cambi, studiati anche in diverse eventualità. Sono tutti giocatori forti, tutti a disposizione e quello che sto predicando dal primo giorno è che tutti debbano essere pronti, grazie ai 5 cambi”.
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90 minuti sempre all’attacco? Cali fisici non ce ne sono grazie allo staff? “Questo risultato, questo momento – che deve continuare – è merito di tutti. Io lavoro con un gruppo fantastico, con un gruppo di grandi professionisti. Lavoro con una squadra incredibile, che spinge moltissimo e soprattutto una squadra molto fisica che riesce ad imporre il suo gioco e di gestire anche gli attacchi avversari. Non c’è nessun segreto: come ti alleni, giochi. Ma non solo dal punto di vista fisico, ma pure mentale”.
Deulofeu e la gestione dei campioni? “Questa è la vittoria più bella, quella morale è la vittoria migliore. Quando un giocatore viene sostituito è normale che si arrabbi, altrimenti non andrebbe bene. Poi alla fine conta il “noi”. Gerry è un leader come Pereyra e gli abbracci finali sono di segnali di un grande gruppo”.
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La sesta vittoria consecutiva dell’Udinese fa sognare i tifosi. Dopo le prime due partite – sconfitta con il Milan e pareggio contro la Salernitana – i bianconeri friulani non si sono più fermati e hanno battuto anche Inter e Roma. La situazione in classifica ora è rosea e il sogno di tornare in Europa dopo 8 anni di assenza.
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