Calcio sotto shock: scontri in campo, muore un tifoso – VIDEO

Il calcio è ancora uno dei più grandi palcoscenici del mondo di barbarie ed episodi di violenza inaudita. Poche ore fa quanto accaduto in Argentina ha lasciato tutti di sgomento: c’è stato un altro tifoso morto dopo scontri con la Polizia.

Calcio sotto shock: scontri in campo in Argentina

Doveva essere una serata di festa con ambizioni d’altissima classifica in Argentina ma così non è stato. Il carattere tragico del calcio ha preso il sopravvento durante Gimnasia-Boca Juniors e ha portato a scontri che hanno causato la morte di un tifoso. Il calcio, ancora una volta, passa alla storia per un’altra pagina nera di cronaca.

La partita tra Gimnasia La Plata e Boca Juniors è durata appena nove minuti: poi sono partiti gli scontri. Dopodiché si è creato enorme caos a causa dell’impossibilità, da parte di un numero consistente di tifosi, di entrare allo stadio quando il sold-out era già stato certificato.

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Scontri Gimnasia La Plata – Boca Juniors: l’accaduto

A quel punto si è scatenato il caos e ci sono stati incidenti tra poliziotti e tifosi. Nel bollettino è presente anche un morto, identificato nel 57enne Cesar Regueiro, vittima – secondo il verbale della Polizia – di un arresto cardiorespiratorio sopravvenuto durante il trasferimento in ambulanza all’ospedale San Martín.

Durante gli scontri in Gimnasia Boca Juniors il tifoso è morto per colpa dell’enorme quantità di gas lacrimogeno proveniente dall’esterno che ha invaso il terreno di gioco.

Leonardo Morales, difensore del Gimnasia, ha descritto la situazione surreale e incedibile: ecco le sue parole ad Olé.

“Improvvisamente è arrivato lo spray al peperoncino, la gente ha cominciato a correre e non abbiamo capito niente. Poi è arrivato il gas lacrimogeno ed è stata una totale disperazione. Ho un bambino di due anni che non riusciva a respirare“.

Scontri Gimnasia Boca Juniors: “Colpa della Polizia”

Gli scontri tra Gimnasia La Plata e Boca Juniors ha causato la morte di un tifoso. Il presidente del Gimnasia, Gabriel Pellegrino, ha indicato nella repressione attuata dalla Polizia il motivo principale dei disordini.

“Lo stadio è abilitato per 30.000 persone. Non abbiamo svenduto i biglietti, abbiamo i moduli per dimostrarlo. Ne abbiamo venduti 3.254 su un totale di 4.300 a disposizione. La responsabilità è degli agenti di sicurezza, altrimenti a cosa servono?“.

Le due squadre, dopo l’annuncio ufficiale della sospensione avvenuto alle 22.15 locali “per mancanza di garanzie di sicurezza”, hanno lasciato l’impianto soltanto a mezzanotte.

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