Il sistema calcio in Italia è in grande difficoltà. I club sono in una situazione molto complicata. A livello finanziario la situazione è terribile, ecco l’annuncio del dirigente in merito al fallimento dello storico club.
Serie A: doccia gelata in società
Problemi finanziari seri per il club che, adesso, rischia davvero. A chiarire la situazione è il dirigente che ha rivelato tutti i dettagli in merito alla situazione economica della società. A seguito di un evento alla Luiss, il direttore sportivo ha ammesso. “Stiamo guidando una Ferrari ma sono sicuro che prima o poi ci schianteremo”.
Dichiarazioni pesanti, quelle del direttore sportivo della Lazio Tare, ospite dell’ex calciatore e ora avvocato Guglielmo Stendardo. L’ex difensore ha realizzato una convention alla Luiss di Roma dal titolo ‘Evoluzione del diritto sportivo e dei profili economici-finanziari della società’. Ospite il dirigente albanese della Lazio Tare che ha lanciato una serie di messaggi al calcio italiano sul fallimento del club.
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Tare attacca Milan, Roma, Inter e Juventus
Il direttore sportivo della Lazio Tare ha lanciato una frecciatina alle big del calcio italiano. Soffermandosi sul suo ruolo alla Lazio, infatti, l’ex attaccante albanese ha confrontato la situazione economica del club biancoceleste con le altre realtà del calcio italiano, rapportando i debiti delle altre squadre con la Lazio.
“Ho la fortuna di lavorare in una società virtuosa. La nostra è una gestione limpida. Posso dirlo tranquillamente – afferma il ds della Lazio Tare – ci sono club di prima fascia come Juve, Roma, Milan e Inter che, tecnicamente, sono fallite ma sono tenute in vita dal sistema calciato che ha bisogno di loro. È importante, per il bene della società, avere una gestione a lungo termine con progetti chiari e specifici”.
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Lazio, il ds Tare contro la Uefa
Un fiume in piena il ds della Lazio Tare che dopo aver attaccato Juventus, Roma, Inter e Milan, si è scagliato contro la Uefa. I motivi? Le troppe competizioni europee.
“In questo calcio si inventano inutili tornei come la Conference League, io la definisco la competizione dei perdenti. Anche l’Europa League non produce introiti. Poi anche per le Nazionali lo stesso, hanno intentano la Nations League. I calciatori con tutte queste partite diventano dei robot. Ormai giocano ogni due giorni e mezzo e non riescono più a recuperare: non è una cosa umana. Il calcio ha preso una strada sbagliata”.
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