Andrea Agnelli anche nell’ultimo giorno della Juve fa infuriare i tifosi, l’ex presidente sembra non azzeccarne una negli ultimi periodi . Una situazione sempre più paradossale in casa bianconera, il nuovo cda dovrà parecchie pezze all’interno della società mettere. Anche cambiando un certo tipo di comunicazione davvero dannoso.
Juve, Agnelli rimane sempre protagonista
L’assemblea degli azionisti odierna diventa il punto focale per i bianconeri. Tra nuovi ingressi, spoiler sui futuri dirigenti e quant’altro, c’è anche l’ultimo saluto di chi – nel bene o nel male – ha fatto la storia. Il caso di Andrea Agnelli è emblematico per i tifosi della Juve, avendo toccato i due estremi con grande slancio.
Benissimo nella sua prima parte di stagione, scudetti a ruota, due finali di Champions e uno stadio diventato un modello di gestione. Malissimo per le ultime tre-quattro stagioni quando, tra tecnici cambiati, campioni strapagati e casi all’orizzonte, si è persa un po’ la bussola all’interno dell’ambiente, portando così al cambio di guardia.
Tifosi furiosi per le parole dell’ex presidente
Nelle ultime di Tuttosport , emergono anche parole davvero difficili – per una parte della tifoseria – da smaltire. Come se Agnelli i problemi se li creasse in automatico per i tifosi della Juve, che non ne auspicano il ritorno.
Le sue dichiarazioni sono una difesa a oltranza, proprio non digerita da quella tifoseria già in escandescenza sui social. Una parte è maggiormente analizzata: «Sono fermamente convinto di aver operato bene e che i rilievi non sono giustificati. Ho deciso di fare un passo indietro per evitare che in futuro alcune mie prese di posizione possano passare come scelte personali». Al vaglio, quindi, questo passo della conferenza che ha infervorato, e non poco, i tifosi bianconeri.
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Agnelli fuori, i motivi della discussione
Il rapporto tra la piazza e l’ex presidente sembra essersi incrinato definitivamente. I tifosi della Juve non perdono ad Agnelli tante scelte, quanto detto in conferenza ha il sapore della sfida. Molti sono gli aspetti che non sono piaciuti a una buona parte della tifoseria, partendo dagli ultrà. Questi ultimi già nei mesi scorsi avevano criticato aspramente una gestione della società che tendeva a non favorire i tifosi, i costi allo stadio erano diventati enormi.
Poi, un’altra parte della tifoseria – quella più moderata – ha analizzato quanto successo a livello tecnico. Con un esempio che entra nella leggenda: la Superlega, forse il simbolo dell’irrealizzabilità calcistica, di cui Agnelli ne era uno strenuo difensore.