Gianluca Vialli è morto. E’ questa la triste notizia che il mondo del calcio ha appreso in queste ore. La terribile malattia ha portato alla morte Vialli. Un altro duro colpo per il calcio italiano e mondiale dopo la scomparsa di Sinisa Mihajlovic nei giorni scorsi e anche di Pelé.
Erano anni ormai che doveva fare i conti con quello che è uno dei peggiori mali al mondo. Perché la malattia del tumore al pancreas per Vialli è stata fatale, fino a portarlo ad una morte prematura. Erano anni che ci conviveva e ci faceva i conti provando a curarsi nel miglior modo possibile. Anche per lui però non si poteva fare altro. Perché il mondo del calcio italiano piange la morte di Vialli dopo quella di Sinisa Mihajlovic.
E’ morto a 58 anni Vialli che lottava da tempo con il male incurabile (dal 2017). Nulla da fare però per l’ex attaccante di Sampdoria e Juventus, con Roberto Mancini distrutto per la perdita di un carissimi amico, un altro. Perché solo pochi giorni fa il ct della Nazionale dell’Italia piangeva la scomparsa di Mihajlovic morto giovane ancora per un cancro. Questa volta, ancora un male, a portar via un amico all’allenatore. Perché Vialli è morto in queste ore a Londra.
Nelle ultime settimane aveva lasciato la Nazionale Vialli, dove faceva pare dello staff di Roberto Mancini. Le sue condizioni si era drasticamente complicate ed era andato a Londra dove si è sottoposto negli anni passati all’operazione per curarsi. Nulla da fare, a Londra non hanno potuto niente, il destino di Vialli sembrava segnato ed è arrivata la morte a 58 anni. L’Italia è in lutto, dove sono già arrivati tanti messaggi di cordoglio e ci si prepara al minuto di silenzio sui campi di calcio di Serie A e non solo.
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In questi anni ha parlato più volte Gianluca Vialli della sua malattia che è stata fatale fino ad ucciderlo. Tra le tante interviste, ci sarebbe anche una toccante lettera rivolta proprio alla sua malattia. Questo quanto detto da Vialli prima della morte sul suo tumore al pancreas:
“Ho paura di morire. Il concetto della morte serve a farti apprezzare la vita. Non so quando si spegnerà la luce cosa ci sarà dall’altra parte. Io con il cancro non ci faccio una battaglia, non sarei in grado di vincerla, è un avversario molto più forte di me.
Questa malattia è salita sul treno della mia vita, un compagno di viaggio indesiderato. Posso solo andare avanti a testa bassa senza mollare, sperando che un giorno questo ospite indesiderato si stanchi e mi lasci vivere. Vorrei farlo per tanti anni ancora e in maniera serena, ci sono ancora tante cose che vorrei fare”.
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Sono stati già tanti i saluti toccanti che sono arrivati dopo la morte di Vialli, da ex colleghi, amici, familiari e le squadre di tutto il mondo. Nei prossimi giorni si terranno i funerali di Vialli.
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