C’è la notizia che arriva direttamente dalla conferenza stampa, organizzata quest’oggi con De Laurentiis, svelando quello che sarà il futuro del club.
Ha dovuto far chiarezza, perché ora che il suo secondo club è in salita verso un possibile approdo in Serie A, c’è da cedere una delle due società.
Lo ha reso chiaro con un annuncio che sa dunque di ufficialità, perché arrivano direttamente dalla bocca del presidente le parole che portano alla cessione della società, nell’anno in cui sta arrivando verso il grande obiettivo Scudetto. Ecco cos’ha detto, questa mattina, il patron De Laurentiis.
Ha parlato in conferenza stampa, il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis. In occasione dell’inaugurazione per la prima cattedra universitaria dedicata alla “Giuridicità delle regole del gioco del calcio”, al Dipartimento di Giurisprudenza all’Università degli Studi della Campania in Luigi Vanvitelli a Santa Maria Capua Vetere, ha così parlato il patron del Napoli.
Presente, all’evento, anche il presidente della FIGC, Gabriele Gravina, in compagno del presidente della Lega Calcio, Lorenzo Casini.
Tra i diversi temi trattati, appunto, quello della cessione del Bari: De Laurentiis cederà il club pugliese e non il Napoli, per il regolamento imposto stesso dalla Lega Calcio che non permette ad un presidente di detenere i titoli di due società in uno stesso campionato.
Quelle che seguono, sono le parole alla stampa e agli studenti, di Aurelio De Laurentiis, in merito alla cessione del Bari: “Mi chiedono cosa farei in caso di promozione del Bari in Serie A. Se dovesse succedere, vorrà dire che cederemo il club. Ma lo faremo solo se arriverà una società che sappia gestirlo in maniera corretta. Vogliamo bene al Bari, abbiamo investito 100 milioni in 4 anni, mi scoccerebbe lasciarlo a qualcuno non capace di gestirlo”.
Lo dichiara dunque apertamente Aurelio De Laurentiis, cederà il Bari in caso di promozione. Quelle che seguono, sono le parole del presidente del Napoli, in merito agli altri temi toccati nel corso della stessa conferenza alla quale ha preso parte: “Siamo considerati miliardari noi club, che strapaghiamo i calciatori, ma la verità è che c’è un solo problema: sono i procuratori, non i calciatori. Ho fatto una richiesta precisa alla FIGC ed è quella di studiare assieme un metodo in cui si possa rendere la procura dei calciatori, affidata direttamente ai club e non più a queste figure che accompagnano i calciatori”.
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