Altro cambio di proprietà in vista per il Milan che appare vicino a passare dalle mani di Gerry Cardinale a quelle degli arabi.
Milan che continua a mantenersi in scia per il primo posto, terzo piazzamento blindato per i rossoneri che durante l’anticipo del sabato sera sono riusciti a farsi valere in casa a San Siro per 3-1 contro un Frosinone particolarmente in forma. Sospiro di sollievo per i tifosi che continuano a sostenere il loro club del cuore nonostante il futuro continui a rimanere incerto. Ne sa qualcosa il numero uno Gerry Cardinale che è tornato a prendere in considerazione la cessione.
Al momento di fatto non c’è nulla ma lo scenario sembra abbastanza segnato: l’obiettivo del proprietario del club meneghino è quello di trovare l’accordo con gli arabi. Sono andati già in scena i primi incontri da quali è stato possibile tirare già le prime somme. Il fondatore di RedBird è pronto a regalare al Milan una nuova dimensione ma non si tratta di un affare che può andare in porto già nelle prossime ore.
Come tutte le svolte epocali, anche la cessione del Milan richiederà tempo e soprattutto solidità. Il club rossonero è una delle realtà più importanti d’Italia e d’Europa e i suoi proprietari ci tengono a garantire un futuro sicuro al squadra e ai suoi tifosi. A rivelare tali indiscrezioni è stata La Repubblica che ha già parlato di un incontro più o meno segreto in Bahrain.
Oltre al numero uno del Milan c’era anche l’amministratore delegato Giorgio Furlani, diventato il braccio operativo dopo l’addio di Paolo Maldini. Ecco, proprio la separazione dall’ex capitano e l’addio di Frederic Massara aveva fatto scattare i primi campanelli di un possibile cambio di proprietà. Seconde le ultime notizie in merito sembra che l’obiettivo sia proprio quello di cedere. Ma chi c’è dietro al possibile acquisto del Milan?
L’indiscrezione che sta facendo uscire di testa i tifosi racconta non solo degli arabi interessati al club ma ha anche individuato nel PIF, il fondo sovrano arabo, il futuro proprietario del club. Stime parlano di un passaggio di mano pronto ad andare in porto in cambio di 1,4 miliardi di euro. Il PIF, per intenderci, è lo stesso fondo che ha da poco preso il Newcastle e che spera di portarlo sul tetto più alto d’Europa nel giro di pochi anni.
Certo, investire in Italia non è investire in Inghilterra così come investire in Serie A non equivale ad investire in Premier League. Tuttavia, questo passaggio di mano potrebbe rappresentare una svolta a dir poco significativa per il calcio nostrano e per tutti i presidenti italiani che ormai fanno davvero fatica a far quadrare i conti. Possibile quindi che il calcio diventerà sempre di più uno sport per sceicchi? Solo il tempo potrà rispondere a questa domanda.
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