Milan in crisi, la posizione di Pioli in panchina traballa e torna a farsi vivo il ‘fantasma’ di Maldini: l’errore della società
Stefano Pioli resterà per sempre, per il Milan, il tecnico che ha firmato il diciannovesimo scudetto della storia del club e un allenatore che in questi anni ha contribuito non poco a risollevare, in Italia e in Europa, il Diavolo. Ma rispetto ai giorni di gloria del titolo conquistato nella primavera 2022, è ormai cambiato tutto.
Già nella scorsa stagione, il rendimento della squadra aveva creato non poche discussioni, anche se il tecnico si era guadagnato la conferma con un discreto finale di annata, corredato dalla conquista della semifinale di Champions League. Quest’anno, l’alternanza di risultati e prestazioni sta continuando a caratterizzare il Milan, che ad oggi è terzo in classifica ma lontano dalla vetta in campionato con l’Inter in fuga e già fuori dalla Champions, anche se con la possibilità di compiere un buon percorso in Europa League.
Ulteriori polemiche su Pioli dopo il pareggio con la Salernitana, ennesimo passo falso di questa prima parte di stagione. Un 2-2 con l’ultima in classifica che alimenta ancora il dibattito sul possibile esonero. Che in questo momento non è ancora così vicino, ma di certo la situazione è delicata. E spunta, sullo sfondo, ancora l’ombra di Paolo Maldini, per il Milan. Non soltanto perché l’ex leggenda rossonera potrebbe trovarsi all’interno di una cordata in grado di rilevare il club dalle mani di Cardinale e di Red Bird.
Milan, il Pioli Out e gli scenari: l’ombra di Maldini
Sull’ex dirigente, fa considerazioni importanti il giornalista Fabio Ravezzani, direttore di ‘Telelombardia’. Il quale svela, in un post su ‘X’, un retroscena particolare, destinato di certo a far discutere.
“Maldini aveva proposto l’esonero di Pioli ponendo un problema per tempo, la società ha deciso di cacciare lui e di dare più poteri all’allenatore – ha spiegato – Un eventuale esonero a dicembre significherebbe riconoscere di aver sbagliato tutto”. Dirigenza spalle al muro, dunque, con una soluzione non facile da trovare, anzi. “Non sarebbe un male ammettere le proprie responsabilità – prosegue Ravezzani – A patto di risolvere la situazione in maniera brillante”. Il problema principale sembra proprio quello di trovare un erede credibile per Pioli. Allenatore in sostanza ‘salvato’, fin qui, dalla mancanza di alternative di livello.