Un nuovo lutto colpisce il mondo del calcio, è un presidente particolarmente amato a lasciare la vita terrena
La scomparsa del presidente è un duro colpo per i tifosi, se ne va un’altra protagonista di un calcio difficilmente ripetibile e dal sapore nostalgico.
Il calcio italiano registra un nuovo lutto, stavolta ad andarsene è un presidente particolarmente apprezzato nel corso del tempo. Un’intera città lo piange, così come gli sportivi che hanno seguito le sue avventure sportive: nel suo piccolo, è riuscito a fare la storia ed è ricordato anche dalle giovani generazioni.
La scomparsa ha così rattristito tutto il club, nonostante i vari cambi di proprietà la sua figura è rimasta sempre come una sorta di punto di riferimento. Così, è tutta la città di Arezzo a piangere per l’ex presidente Vittorio Nofri, scomparso a 85 anni.
Addio Nofri, presidente di un Arezzo arrembante
L’addio a Vittorio Nofri è confermato anche da un comunicato del club che, tramite i suoi canali social, ha così espresso le sue condoglianze. Con ogni probabilità, la squadra scenderà in campo nel prossimo incontro campionato in Serie C indossando il lutto al braccio. I tifosi del sodalizio toscano, invece stanno ricordando il loro presidente e potrebbero anche mettere in mostra una particolare scenografia nella curva Minghelli.
La figura di Vittorio Nofri si lega in particolar modo alla stagione 1985-86, l’Arezzo militava in Serie B ed era una squadra fra le più combattive della cadetteria nonostante un budget non troppo esaltante. Nofri arrivò in un periodo societario piuttosto burrascoso, prendendo le redini del club al posto di Narcisio Terziani. L’Arezzo, pur tra mille difficoltà, in campo ottenne comunque la salvezza grazie al tecnico Enzo Riccomini che, secondo molti tifosi toscani, sarebbe il vero fautore del teorema del “corto muso”: la squadra mantenne la Serie B vincendo solamente in nove occasioni.
Nofri, imprenditore attivo nel settore mobiliare, rimase in carica per una sola stagione alla guida del club e ha un particolare record particolarmente amato: le due vittorie contro il Perugia. Erano dei match particolarmente sentiti dalla tifoseria, l’ultimo dei quali valse proprio la salvezza in cadetteria all’ultima giornata. L’avventura di Nofri ne calciò finì nella stagione successiva, l’impegno stava diventando troppo gravoso e fu necessario cedere la mano al gruppo diretto da Benito Butali. E, pur con le migliori intenzioni e i capitali investiti, l’Arezzo dopo qualche mese retrocesse in Serie C.