In Serie A sono diversi gli scossoni per le panchine, con le rivoluzioni in programma per il 2026 e che vedono coinvolti nomi importanti come quello di Maurizio Sarri.
Quest’oggi in campo ci va chi, anche in caso di vittoria e dopo il percorso tortuoso che sta vivendo in stagione, rischia comunque di perdere il posto per quella che è una vittoria che potrebbe non bastare per tenersi salda la posizione in panchina.

E la scelta in caso di esonero porta appunto a Maurizio Sarri che, in un posto come quello dove lo sceglierebbero in qualità di nuovo allenatore, riuscirebbe ad esprimere quello che è il suo calcio, come successo principalmente tra Lazio e Napoli nell’arco della sua carriera.
Sarri in Serie A: una vittoria potrebbe non bastare all’allenatore
“L’allenatore è sotto esame” in Serie A, come scrivono da Tuttosport, per quanto riguarda il tecnico che rischia di salutare comunque a fine stagione, a prescindere dal risultato di oggi e quel che resta da giocare in questo finale di stagione.
Il mercato importante è stato fatto, così come il progetto col nuovo centro sportivo da ormai circa un anno e che è il vero fiore all’occhiello del progetto. Le cose però non sono andate come speravano in Toscana.
È infatti nel “ritorno a casa” che si ipotizza la posizione di Maurizio Sarri in Serie A, qualora Rocco Commisso dovesse procedere con l’esonero di Raffaele Palladino. Al suo posto e per dare continuità al progetto, verrebbe scelto il tecnico di Figline che, dopo il suo passato ad Empoli, tornerebbe ad allenare in Toscana.
Quando arriva Sarri? L’ipotesi per il 2026 in Serie A
La certezza è che, se Sarri dovesse arrivare alla Fiorentina, lo farà soltanto alla fine di questa stagione. Com’era già ipotizzabile per il Milan, che pure ha cercato il tecnico di Figline, la scelta di entrare in corsa per poi ricominciare in estate, non convince l’allenatore ex Juventus che, vorrà partire con la sua preparazione in estate. Dunque nelle intenzioni della Fiorentina quella di continuare con Raffaele Palladino, per poi scegliere di cambiare guida tecnica a fine giugno.

La Juventus non è fatale per l’esonero: la scelta sull’allenatore
A spingere la Fiorentina verso l’esonero di Palladino non sarà la sfida con la Juventus. Più importante il piazzamento e la Conference League da voler vincere, malgrado la presenza ingombrante del Chelsea nella competizione, rispetto alla sfida singola contro i top club. Per essere davvero grande la viola, dopo il mercato fatto, dovrà dare continuità ai suoi risultati. E al momento Palladino pare non averne data, tanto da rischiare l’esonero che però si consumerà soltanto, eventualmente, a fine stagione.